Meno parole... meno.
Più abbracci, più carezze, più baci, più sguardi. Questo adesso ci manca. Stiamo affogando e letteralmente soffocando in mezzo ad un mare di parole.
E abbracci, baci, carezze e sguardi parlano un linguaggio universale senza fraintendimenti. Sono espressione di Cuore e Anima.
Appena sarà possibile, propongo una serata senza parole, ma fatta solo di abbracci e carezze, baci e occhi negli occhi, per tornare a nutrirci solo di ciò che é veramente importante.
Francesca
Molto vero, ora possiamo solo contattarci a parole ma più difficili da comprendere che non gesti usuali che esprimono molto di più i nostri sentimenti.
RispondiEliminaUn carissimo saluto ed un abbraccio virtuale
Giorgio
Le parole hanno molti limiti e comunicano spesso solo con il cervello. È il corpo che parla al cuore e se tagliamo questo tipo di comunicazione, diventiamo molto più simili ai computer. Bisogna tornare a comunicare con le mani, i sorrisi, gli abbracci... soprattutto coi bambini, con i giovanissimi. Avremo molto da lavorare noi operatori del benessere... ma avremo molto da fare non solo noi, ma tutte gli individui che vorranno ridare alle persone intorno un po' di fiducia nel prossimo per superare la paura del contatto.
EliminaUn abbraccio - appunto!
Francesca
La mancanza degli abbracci è una tortura per noi che eravamo (imperfetto doloroso) abituati a stringerci e baciarci ogni giorno. forse con la buona stagione si tornerà a riconoscere i vicini di casa che oggi, mascherati, intabbarrati e imberrettati, sono solo individui. Che pericolo per la socialità questa nuova estraneità.
RispondiEliminaCiao Francesca.
Io per fortuna ancora lo faccio con i miei figli e capisco quanto sia potente come gesto.
EliminaSpero davvero che la bella stagione ci riporti la normalità e la salute mentale.
Bacione
Francesca